mercoledì 26 aprile 2017

I ride… I feel.

Cosa affascina noi uomini del mondo dei motori? Quale inspiegabile magia si innesca al pensiero di un mezzo meccanico?
Fin da piccoli, alla vista di una nuova moto o di una auto sportiva, si era solito chiedere al fortunato proprietario “Quanto fa?” oppure ci si affacciava sul cruscotto della moto, rigorosamente analogico, e se non erano indicati almeno i 250 km/h sul fondoscala del tachimetro… beh … era visibile una certa delusione sul nostro volto.
L’ebrezza della velocità, la sensazione di potenza, il senso di libertà, la sfida del controllo sono solo alcune delle emozioni che si provano alla guida di un mezzo meccanico. Ed un vero intenditore ne sa trarre la vera essenza sia esso una Lamborghini da 500 Cv sia un Piaggio Ciao da 50 cc.
Dominare la macchina, stabilire un feeling con essa e immaginare ogni singolo pezzo meccanico che svolge il ruolo assegnatogli dal progettista, sono solo alcuni dei pensieri che vengono alla mente ad un “malato” dei motori e della meccanica, sia durante un giro in perferia, un viaggio di piacere, o il tragitto per andare al lavoro.
Ma è quando il mezzo è fermo che l’amore viene fuori con maggiore impeto: si osserva il proprio mezzo da ogni angolazione, si passa più tempo a lucidarlo che andarci in giro, si va alla ricerca maniacale di eventuali problemini vari, ci si compiace dell’acquisto , ci si vanta col primo malcapitato che ci interroga “Che modello è questa?” : poveraccio! Non sa che ha trovato il “Wikipedia vivente” di quel mezzo, sarà veramente disposto ad ascoltare, caratteristiche tecniche, pregi e difetti e, vera a spacconata, il suono del motore?
Il suono, appunto, sound , ha un ruolo fondamentale. Come un organismo vivente che respira, il suono di un motore, meglio se semplice, aspirato, raffreddato ad aria, è la sua vera espressione Quale goduria nell’ascoltare una melodia regolare che da cupa aumenta di intensità e frequenza, sprigionando tutta la sua forza… ed il rilascio del motore, gli scoppi più o meno regolari negli scarichi, magari accompagnata da qualche fiammata. Chi ha capito di cosa sto parlando sa quanto stile di guida, conoscenza dei regimi ed anche le condizioni metereologiche , incindono sensibilmente sulle prestazioni e sul risultato sonoro.
Ed allora il pensiero va a Watt, Stirling,Wankel, Ford e coloro che hanno realizzato il sogno del “carro senza cavalli”, domando le combustioni in un blocco di metallo, sincronizzandole con leveraggi, volani , meccanismi votati alla generazione di spinta.. movimento…. energia.
Concludo con un video, consigliato da un altro amico “malato” di moto e motori, che bene rappresenta l’essenza del feeling tra uomo e macchina.


Grazie a Sara che segue e alimenta questa passione, gli amici del V7 Touring Club, poi Gaetano, compare Rosario, Andrea, amici della auletta di Ingegneria…
E un saluto al mio papà che mi ha trasmesso questa passione. E che adesso è nel paradiso dell’ingegneria.
Non dimenticherò mai le domeniche di primavera come questa, passate in garage , dove mi spiegava con tanta pazienza ogni cosa mentre si tentava di mettere in moto il Guzzi rosso del dopoguerra…con immancabile giretto-premio.



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